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Nel dopoguerra le nuove generazione italiane furono educate all'idea che durante il fascismo gli italiani fossero stati profondamene diversi dai nazisti. In realtà le cose andarono diversamente. L'esercito italiano trucidò civili, deportò vecchi, donne e bambini, impiantò campi di concentramento in cui in tanti morirono, per stenti, per malattie, addirittura per denutrizione. Tra i crimini di guerra italiani particolarmente odioso appare l'internamento di donne e bambini a seguito dell'occupazione della Slovenia. Ricordare le piccole vittime di questa strage silenziosa e nascosta resta un dovere per chi ritiene la ricerca storica, non solo attività di studio scrupoloso e documentato, ma anche impegno civile e servizio all'umanità.